La dermatite atopica è definita come una predisposizione genetica a sviluppare anticorpi IgE verso allergeni ambientali o alimentari, cui consegue l’insorgenza di una malattia cutanea infiammatoria pruriginosa. La patogenesi della dermatite atopica è complessa ed emergono continuamente nuovi concetti riguardanti la sua eziologia. Variazioni patologiche dei meccanismi immunitari cellulomediati, alterazioni associate al rilascio di altri mediatori infiammatori da parte di alcune cellule del sistema immunitario, provocano una reazione a cascata di molecole responsabili dell’infiammazione e del prurito.
Inoltre è ormai noto che la dermatite atopica interessa con maggior frequenza alcune razze canine e certe linee familiari, per cui è evidente una predisposizione genetica allo sviluppo della malattia. Uno studio recente ha valutato 144 cuccioli tra West Highland, White Terrier e Buldog Francese provenienti da 33 cucciolate; in alcune di esse è stata riscontrata una prevalenza elevata di cani atopici.
Questi pazienti presentano alterazione della barriera epidermica. Fisiologicamente lo strato corneo è costituito da corneociti in via di desquamazione circondati da lipidi intercellulari che garantiscono la normale funzionalità della barriera cutanea e la protezione dell’animale. Alcuni studi hanno dimostrato che nella cute non lesionata dei cani atopici la lunghezza e lo spessore dei depositi lipidici dello strato corneo erano inferiori a quelli dei cani normali e si è evidenziato la possibile esistenza di difetti del metabolismo degli acidi grassi nella cute di cani atopici. Tuttavia su questi pazienti sono un comune riscontro le infezioni cutanee da Stafylococcus quindi piodermiti batteriche secondarie. Nei soggetti con dermatite atopica inoltre, il numero di lieviti presenti sulla superficie cutanea è risultato uguale o superiore a quello riscontrato nei cani normali. Per tale motivo dunque la Malassetia (lievito già presente sulla cute del cane) in corso di dermatite provoca un’ipersensibilità cutanea che predispone la cute ad infiammazione importante ed iperpigmentazione della stessa.
I sintomi di tale patologia sono: prurito, eritema generalizzato o localizzato ad orecchie, zona perioculare, muso, regione del collo, ascella, inguine, fianchi e regione interdigitale.
Per la diagnosi di dermatite atopica canina ci si deve basare prettamente sull’anamnesi, sui segni clinici e sull’ esclusione delle altre malattie pruriginose, perché non esiste nessun test diagnostico specifico considerato infallibile per escludere o diagnosticare dermatite atopica. Il trattamento deve essere necessariamente adattato ai segni clinici specifici ed alle lesioni secondarie o a complicanze presenti in un singolo individuo utilizzando ed associando una terapia topica, sistemica ed alimentare. Prerogativa importante è avvertire i proprietari che il trattamento è destinato a durare per tutta la vita dell’animale e che non è possibile prevedere quale tipo di terapia sarà efficace per il loro animale. I proprietari devono essere informati che la dermatite atopica è una malattia che non può essere guarita, ma soltanto controllata con l’impiego periodico e continuo di integratori e farmaci.
Pensare e capire che il nostro animale può migliorare la sua qualità di vita, se curato e assistito da specialisti in dermatologia può essere il primo passo per evitare di raggiungere livelli patologici irreversibili. Anche se inizialmente questa può non sembrare una patologia seria lo è per la sua multifattorialità. Vi riportiamo alcune foto di nostri pazienti che curiamo insieme ad i loro proprietari per questa malattia, restituendogli tranquillità e benessere psico-fisico trattandoli con farmaci e fitoterapici totalmente naturali nel rispetto delle normali funzionalità organiche di ognuno di essi.