Dott.ssa
De Vita Stefania

Shunt portosistemico:
una sfida medico chirurgica per “Lea”

Vi presentiamo Lea una carinissima cagnolino Bichon Frisè. Lea ha 3 anni ed è arrivata nel nostro centro con sintomatologia neurologica, con atteggiamento disorientato, incapacità di mantenere la stazione quadrupedale e cecità intermittente. La sintomatologia di Lea è apparsa immediatamente grave ed in attesa di avere i risultati delle prime analisi eseguite, Lea è stata ricoverata presso il nostro reparto di terapia intensiva monitorando i suoi parametri vitali costantemente ed eseguendo in terapia sintomatica. I proprietari riferiscono sintomatologia simile ma meno grave, anche in passato associata a strani comportamenti ed abbattimenti improvvisi, stanchezza prolungata ed insofferenza alla fatica dopo aver mangiato.
Poche ore dopo l’inizio della terapia medica Lea ricomincia ad avere padronanza delle sue capacità motorie e risponde agli stimoli esterni. Sottoposta ad ecografia con Doppler vascolare l’ecografista conferma il dubbio del medico di pronto soccorso di shunt porto sistemico. Una diagnosi non comune sopra tutto in un paziente di tre anni.
Lo Shunt Portosistemico intra e extraepatico è una patologia grave congenita o acquisita che colpisce sia il cane che il gatto. I segni comportamentali e il complesso delle manifestazioni patologiche causati da questa malattia del fegato viene chiamata encefalopatia epatica. Per fortuna non è una malattia molto frequente, ma i segni clinici che si possono avere sono tanti proprio perché diversi sono gli apparati che possono essere colpiti. Gli animali non manifestano subito e bene la sintomatologia , e siccome non parlano sta al proprietario capire che il proprio animale sta male e decidere di portarlo ad una visita veterinaria. Anche qui, per il medico veterinario non sara’ facilissimo arrivare subito a tale diagnosi, perché i sintomi possono essere relativi anche ad altre patologie, ma sicuramente gli esami del sangue, le ecografie, TAC ecc. potranno essere di valido supporto per arrivare alla diagnosi certa. Normalmente nel cane e nel gatto il sangue arriva al fegato dal tratto digerente (80% dall’ intestino e stomaco, 20% da milza e pancreas), attraverso la vena Porta per poi convogliare nel grande vaso sanguigno che è la vena cava. In uno Shunt portosistemico il sangue “scavalca” il fegato e va direttamente in circolo nella vena cava. Ora tutti sappiamo che una delle funzioni piu’ importanti del fegato è proprio quella di filtrare il sangue eliminando sostanze tossiche , per cui nello Shunt questa funzione non viene rispettata e le tossine circolano liberamente nel sangue.
Una volta eseguita la diagnosi di certezza la nostra équipe ha dovuto prendere la decisione di scegliere di sottoporre la piccola Lea ad un intervento delicato di chiusura chirurgica di quel piccolo vaso che mette in comunicazione la vena gastrica con la cava. I nostri chirurghi hanno individuato il vaso chiudendolo con un piccolo anello ameroide per rendere la chiusura costante e graduale. Al risveglio i nostri anestesisti hanno assistito Lea terapeuticamente e da un punto di vista alimentare.
Oggi Lea è tornata a condurre una vita normale senza più abbattimenti improvvisi o stanchezza continua. Ora mangia con tanto piacere senza necessariamente star male, Lea sta bene e noi la ringraziamo per essersi fidata di noi.

Il Direttore Sanitario Dott.ssa De Vita Stefania