L’ospedale veterinario FormiaVet H24 dispone di un’unità di dialisi all’interno del reparto di terapia intensiva. La dialisi è la purificazione extracorporea del sangue, un procedimento che ha come obiettivo medico quello di rimuovere sostanze tossiche dal corpo del paziente sottoposto a tale trattamento collegandolo ad una macchina che funge da “rene artificiale”. Può essere eseguita sia nel cane che nel gatto e anche se con qualche difficoltà maggiore, possono essere sottoposti a tale trattamento anche pazienti di piccole dimensioni. E’ sempre più diffusa e per diverse malattie, ed in particolare per l’insufficienza renale acuta, la dialisi rappresenta spesso l’unica alternativa terapeutica per prevenire il decesso.
La dialisi prevede il passaggio del sangue attraverso un circuito extracorporeo (circolazione extracorporea) e attraverso un filtro composto da molte membrane. Il passaggio nel filtro consente la rimozione delle tossine; il sangue, una volta purificato, ritorna al paziente.
Nei cani e nei gatti, i trattamenti dialitici sono utilizzati primariamente in caso di insufficienza renale acuta, ma trovano applicazione anche come terapie salvavita in caso di avvelenamento, nel sovradosaggio di farmaci e nei gravi squilibri elettrolitici. Lo strumento che il nostro ospedale utilizza è di ultimissima generazione e può oltre ai trattamenti dialitici eseguire anche trattamenti di emofiltrazione e plasmaferesi. Ogni tecnica ha delle indicazioni terapeutiche specifiche. Nella nostra clinica veterinaria nei cani e nei gatti utilizziamo il sistema di emofiltrazione; questo processo sfrutta una forza convettiva per rimuovere tossine a basso e medio peso molecolare nonché fluidi in eccesso.
Il trattamento dialitico può essere intermittente e continuo; il primo è di breve durata (4-6 ore) e utilizza alti flussi di sangue, mentre il secondo è di durata maggiore (24-48 ore) e utilizza bassi flussi di sangue. Esistono anche trattamenti dialitici misti; Il tipo dipende soprattutto dalle condizioni cliniche del cane o del gatto.
La dialisi rappresenta il trattamento di scelta in caso di insufficienza renale acuta grave e refrattaria alla terapia medica standard. Nello specifico, sono indicazioni per la dialisi le seguenti condizioni: l’anuria e l’oliguria grave (rispettivamente, la completa o parziale incapacità a produrre urina), le alterazioni elettrolitiche e acido-base gravi, la presenza di edemi generalizzati e l’insufficienza renale grave che non rispondono ai trattamenti medici standard. Il trattamento dialitico comporta una prognosi più favorevole se effettuato tempestivamente; pertanto, un cane o un gatto diventano candidati per la dialisi se, dopo 24-48 ore, la terapia medica standard non è efficace. Nei cani e nei gatti intossicati la tempestività del trattamento dialitico acquista un’importanza ancor più fondamentale; la rapidità nell’esecuzione del trattamento consente infatti di massimizzare la rimozione della sostanza tossica dal sangue e di limitarne i danni.
È fondamentale comprendere che la dialisi non ripara di per sé il danno renale, bensì rimpiazza il rene in molte delle sue funzioni; l’azione della dialisi consente di migliorare la qualità di vita dei cani e dei gatti nei momenti più critici. Purtroppo, nella maggior parte dei casi, non è possibile prevedere a priori il numero di sedute dialitiche necessarie per ottenere il recupero funzionale del rene. Spesso le sedute di dialisi devono essere ripetute durante 2-4 settimane; solo una piccola parte dei cani e dei gatti mostra un recupero più rapido. Alcuni pazienti necessitano addirittura di mesi per recuperare una funzionalità renale adeguata ed altri, purtroppo, mostrano danni renali irreversibili.
La prognosi e la durata della terapia dialitica variano dunque moltissimo da un paziente all’altro; i fattori prognostici più importanti sono rappresentati dalla causa e dalla gravità del danno renale, dalle condizioni cliniche del paziente e dall’eventuale presenza di malattie concomitanti. Il tasso di sopravvivenza dei cani e dei gatti sottoposti a dialisi è del 40-50%. La prognosi è buona se l’insufficienza renale acuta è dovuta a patologie infettive (come la leptospirosi nel cane), con sopravvivenza del 60-100%; se l’insufficienza renale acuta è di natura emodinamica (come l’insufficienza cardiaca) o metabolica (come l’ipoadrenocorticismo) la sopravvivenza si riduce al 40-70%. La prognosi è infine riservata in caso di intossicazioni acute, con sopravvivenza del 20-40%; il glicole etilenico in particolare, è associato ad una prognosi infausta nella maggior parte dei casi. Tra i pazienti sopravvissuti all’insufficienza renale acuta e trattati con dialisi, solo la metà torna ad avere una funzione renale normale. Le percentuali sopra riportate potranno migliorare nei prossimi anni grazie ad un uso sempre più frequente della dialisi.
La plasmaferesi permette di purificare il sangue da molecole legate alle proteine circolanti o da proteine circolanti molto grandi come gli anticorpi. La plasmaferesi sfrutta filtri specifici che separano la componente liquida del sangue (plasma) da quella corpuscolata (globuli rossi e bianchi). Il plasma così ottenuto può essere eliminato e sostituito con plasma di un animale donatore sano. La plasmaferesi è stata utilizzata con successo nei cani con anemia emolitica immunomediata, miastenia gravis e altre patologie autoimmuni, nonché nei cani con sindrome da iperviscosità. La plasmaferesi non è indicata per il trattamento dell’insufficienza renale acuta.